Maiorca, la più grande delle Isole Baleari, è molto più di una semplice meta di vacanza. Oltre alle spiagge dorate e al mare cristallino, quest’isola custodisce una storia affascinante che attraversa millenni: villaggi preistorici, città romane, epoca islamica, conquista catalana e nascita del turismo moderno. In questo articolo ti accompagno in un viaggio nella storia di Maiorca, con consigli concreti su cosa vedere, qualche idea di itinerario e suggerimenti pratici per organizzare il tuo soggiorno in modo semplice e senza stress.
Che tu ami i siti archeologici, i borghi di montagna, le cattedrali gotiche o i panorami sul mare, a ogni tappa troverai un pezzo di storia da scoprire. E, cosa non da poco, potrai alternare le visite culturali a tuffi in calette spettacolari e a pause golose tra tapas e dolci tradizionali.
Le Origini Preistoriche di Maiorca
I primi insediamenti umani sull’isola risalgono al III millennio a.C.. In questa fase compaiono i primi villaggi in pietra e le necropoli, ma è soprattutto con la cultura talaiotica (II–I millennio a.C.) che Maiorca assume l’aspetto che ancora oggi si può intuire in molti siti archeologici sparsi sull’isola.
I Talaiot sono grandi torri megalitiche in pietra, simili ai nuraghi sardi, che avevano funzioni difensive e di controllo del territorio. Camminare tra questi blocchi ciclopici ti fa capire quanto l’isola fosse già organizzata molti secoli prima dell’arrivo dei Romani.
Una delle testimonianze più importanti è Ses Païsses, vicino ad Artà, un insediamento ellittico perfettamente riconoscibile, circondato da mura in pietra. Tra le sue strutture si distinguono aree abitative e spazi comunitari. Oggi la visita è semplice e ben segnalata: troverai pannelli esplicativi che raccontano la vita quotidiana dei primi abitanti. Orari e prezzi possono variare durante l’anno, quindi è sempre meglio verificare le informazioni aggiornate presso l’ufficio turistico di Artà o sul sito ufficiale del comune.
Altri siti megalitici interessanti si trovano a Capocorb Vell, nella zona meridionale dell’isola, dove emerge il reticolo di case, cortili e torri. Se ti piace l’archeologia, puoi dedicare una giornata a un piccolo “tour preistorico” combinando Artà, Capocorb Vell e qualche sosta panoramica lungo la costa.
Consiglio pratico: molti siti archeologici si trovano in aree rurali, spesso esposte al sole e con pochissima ombra. Porta sempre con te acqua, cappello e scarpe comode, e controlla in anticipo se è possibile pagare il biglietto con carta o solo in contanti.
Maiorca Romana e Bizantina
Nel 123 a.C. i Romani conquistarono l’isola e la integrarono nella provincia di Hispania, ribattezzandola Balearis Major. Sotto Roma l’isola conobbe un periodo di grande prosperità: vennero introdotte nuove colture, sviluppati porti e strade, costruite città e insediamenti rurali.
Le due città principali erano Pollentia (vicino all’attuale Alcúdia) e Palma. A Pollentia oggi puoi visitare i resti del foro, delle case patrizie, del teatro romano e un piccolo museo con reperti provenienti dagli scavi. Il sito è all’aperto e l’ingresso ha un costo contenuto (indicativamente intorno ai 4 €). Orari e tariffe cambiano a seconda della stagione: prima di andare, informati tramite l’ente turistico di Alcúdia o il sito ufficiale del museo per evitare sorprese.
Dopo la caduta dell’Impero Romano d’Occidente, nel V secolo, Maiorca passò sotto il controllo dei Vandali e in seguito, nel VI secolo, fu riconquistata dall’Impero Bizantino. Questo periodo fu importante per la diffusione del cristianesimo e per la costruzione di alcune basiliche paleocristiane, oggi riconoscibili solo attraverso resti e scavi archeologici.
Se ti interessa seguire le tracce romane e bizantine, un buon itinerario in giornata è: visita di Alcúdia (centro storico medievale e mura), poi Pollentia, pranzo nella zona del porto e, nel pomeriggio, una sosta alla lunga spiaggia di Platja d’Alcúdia per chiudere in relax.
L’Influenza Araba
Nel 902 d.C. l’isola fu conquistata dagli Arabi, che la chiamarono Mayurqa. Palma divenne un centro commerciale dinamico, collegato con Al-Andalus e il Nord Africa. La città venne dotata di mura, moschee, bagni pubblici e un sofisticato sistema di irrigazione che trasformò l’agricoltura.
Gli Arabi introdussero:
- Nuovi sistemi di canali e cisterne per l’acqua
- La coltivazione di agrumi, mandorli e riso
- L’artigianato in ceramica e tessuti, ancora oggi vivo in alcune botteghe tradizionali
- La costruzione di bagni termali e palazzi nel cuore delle città
La testimonianza più famosa di questa epoca sono i Bagni Arabi di Palma, nascosti nel dedalo di vicoli del centro storico. L’edificio conserva una sala a cupola sorretta da colonne, resti delle stanze calde e fredde e un piccolo giardino interno molto suggestivo. L’ingresso è economico (di solito intorno ai 2–3 €) e la visita è piuttosto breve, ma vale la pena inserirla in un giro a piedi della città. Gli orari variano tra estate e inverno: in genere sono aperti dalle 9:30 fino al tardo pomeriggio/sera; per dettagli aggiornati conviene sempre controllare il sito ufficiale dell’ente turistico di Maiorca.
Passeggiando per il centro storico di Palma, tra stradine strette, cortili interni e antiche mura, vedrai ancora molti elementi che ricordano la città islamica originaria, poi trasformata durante la conquista cristiana.
La Conquista Cristiana e il Regno di Maiorca
Nel 1229 il re Giacomo I d’Aragona sbarcò a Maiorca e conquistò l’isola, ponendo fine alla dominazione araba. Iniziò così una profonda trasformazione: moschee riconvertite in chiese, nuove mura, costruzione di castelli e conventi, introduzione del diritto e della lingua catalana.
Nel 1276 nacque il Regno di Maiorca, governato da una dinastia propria, seppur legata alla Corona d’Aragona. Palma si arricchì di edifici rappresentativi del potere politico e religioso e divenne un importante porto nel Mediterraneo occidentale, collegato con Barcellona, Valencia e le altre città catalane.
Simbolo assoluto di questo periodo è la maestosa Cattedrale di Santa Maria di Palma, conosciuta come La Seu, costruita a partire dal XIII secolo in stile gotico catalano. La sua posizione, affacciata sul mare, e il gigantesco rosone che illumina l’interno la rendono una delle cattedrali più scenografiche d’Europa. Oggi è possibile visitarla con un biglietto d’ingresso (il costo per gli adulti si aggira intorno ai 10 €; gratuito o ridotto per alcune categorie), e in certi periodi dell’anno sono accessibili anche le terrazze panoramiche, da cui si domina tutta la baia.
Per orari aggiornati, eventuali chiusure straordinarie e visite alle terrazze, puoi fare riferimento al sito ufficiale della Cattedrale di Mallorca, dove trovi anche informazioni su visite guidate e audioguide.
Maiorca Moderna e Contemporanea
Tra XIX e XX secolo Maiorca cambia volto: arrivano le prime industrie, si sviluppano le infrastrutture e soprattutto nasce il turismo. All’inizio sono soprattutto artisti e scrittori a scegliere l’isola come rifugio creativo – basti pensare al soggiorno di Chopin e George Sand a Valldemossa – poi, dagli anni ’60 in avanti, con i voli charter e i grandi hotel sulle coste, Maiorca diventa una delle mete balneari più famose d’Europa.
Oggi l’isola cerca un equilibrio tra turismo di massa e valorizzazione delle sue radici: accanto alle grandi località balneari troverai villaggi di montagna rimasti quasi intatti, mercati tradizionali, aziende agricole che producono olio, vino e mandorle e una fitta rete di sentieri escursionistici soprattutto nella Serra de Tramuntana, patrimonio UNESCO.
Per chi ama la storia contemporanea e l’arte, a Palma meritano una visita il Museo Es Baluard (arte moderna e contemporanea) e il quartiere del porto, con i suoi contrasti tra vecchi magazzini, edifici moderni e navi da crociera.
Le Migliori Attrazioni da Visitare a Maiorca
1. La Cattedrale di Palma (La Seu)

Uno dei simboli dell’isola, costruita in stile gotico catalano, affacciata sul mare. L’interno è maestoso, con grandi vetrate colorate, un rosone spettacolare e dettagli modernisti aggiunti nel Novecento. Se ne hai l’occasione, prova a salire sulle terrazze: la vista sulla città e sulla baia di Palma è davvero memorabile.
Durante l’alta stagione è consigliabile acquistare i biglietti in anticipo o presentarsi al mattino presto per evitare le code più lunghe.
2. Castello di Bellver

È l’unico castello circolare della Spagna, costruito nel XIV secolo su una collina che domina Palma. In passato fu residenza reale e prigione, oggi ospita un museo e spesso eventi culturali. Dalle terrazze si apre una vista spettacolare sul porto e sulla città. Gli orari cambiano tra inverno ed estate; di solito il castello è chiuso il lunedì.
Puoi raggiungerlo in auto, in taxi oppure con una passeggiata in salita attraverso il bosco, ideale nelle ore meno calde della giornata.
3. Cuevas del Drach

Le Cuevas del Drach, vicino a Porto Cristo, sono tra le attrazioni più famose dell’isola: un sistema di grotte sotterranee con stalattiti, stalagmiti e uno dei laghi sotterranei più grandi al mondo. La visita include un breve concerto di musica classica e, in molti casi, un tratto in barca sul lago.
Gli ingressi sono organizzati in orari precisi, con posti limitati. I biglietti si acquistano online o in biglietteria; i prezzi variano leggermente tra bassa e alta stagione. Per avere informazioni aggiornate su orari, tariffe e disponibilità, puoi consultare il sito ufficiale delle Cuevas del Drach.
Suggerimento: abbina la visita alle grotte con una passeggiata a Porto Cristo e una sosta in una delle spiagge della costa orientale.
4. Serra de Tramuntana
La Serra de Tramuntana è la spina dorsale montuosa di Maiorca, dichiarata Patrimonio UNESCO. Qui trovi strade panoramiche, antiche terrazze coltivate, uliveti secolari e piccoli borghi in pietra. È una zona perfetta per chi ama escursioni, ciclismo e fotografia. Molti sentieri sono ben segnalati, ma è sempre consigliabile informarsi prima sull’itinerario e sulle condizioni meteo.
5. Valldemossa
Un villaggio montano tra i più romantici di Maiorca, famoso per la Certosa dove soggiornarono Chopin e George Sand. Case in pietra, balconi fioriti, vicoli silenziosi: Valldemossa è perfetta per una mezza giornata di passeggiata lenta, magari da combinare con una tappa a Deià o Sóller.
6. Alcúdia
Città murata con un affascinante centro storico medievale, vicina alle rovine romane di Pollentia e alla lunga spiaggia sabbiosa di Platja d’Alcúdia. È una base ideale se vuoi combinare mare, siti archeologici e passeggiate serali tra vicoli, ristorantini e mercati.
7. Deià
Piccolo borgo incastonato nella Tramuntana, da sempre rifugio di artisti e scrittori. Case in pietra affacciate sul mare, uliveti e un’atmosfera rilassata lo rendono perfetto per una gita in giornata da Palma, magari combinata con una sosta alla vicina Cala Deià.
Dove Dormire a Maiorca: Zone Consigliate
La scelta della zona in cui dormire a Maiorca dipende molto dal tipo di vacanza che hai in mente:
- Palma di Maiorca: ideale se ti piacciono le città vive, i locali serali, i musei e vuoi muoverti con i mezzi pubblici. Perfetta per un weekend lungo o per chi non vuole noleggiare l’auto.
- Nord (Alcúdia, Pollença): ottimo per famiglie e per chi vuole alternare spiagge lunghe e comode a escursioni nella Tramuntana e visite a siti storici come Pollentia.
- Est (Porto Cristo, Cala Millor, Cala d’Or): comodo se vuoi visitare spesso le Cuevas del Drach e le spiagge della costa orientale.
- Villaggi della Tramuntana (Valldemossa, Deià, Sóller): perfetti per un soggiorno più tranquillo, immerso nella natura e nella Maiorca “di una volta”.
Nota: le strutture e i servizi possono cambiare nel tempo; prima di prenotare controlla sempre le recensioni più recenti e le condizioni aggiornate dell’hotel o appartamento che hai scelto.
Consigli Pratici per il Tuo Viaggio a Maiorca
- Periodo migliore per visitare: primavera (aprile-maggio) e settembre-ottobre, quando il clima è piacevole, il mare è ancora (o già) abbastanza caldo e l’isola è meno affollata rispetto ad agosto.
- Noleggio auto: è la soluzione più comoda per esplorare l’entroterra, i piccoli borghi e le calette nascoste. In alta stagione conviene prenotare con anticipo e informarsi su parcheggi e eventuali zone a traffico limitato nei centri storici.
- Trasporti pubblici: la rete di autobus collega le principali località (Palma, Alcúdia, Sóller, Manacor…). Può essere una buona opzione se alloggi in città e vuoi muoverti senza auto, ma per alcuni luoghi più isolati serve comunque un mezzo proprio.
- Cucina locale da provare: sobrasada, pa amb oli, tumbet, insaccati, formaggi e soprattutto la celebre ensaimada. Nei mercati tradizionali puoi assaggiare prodotti tipici a prezzi spesso più convenienti rispetto alle zone troppo turistiche.
- Mercati tipici: Mercato di Sineu (mercoledì), Mercato di Inca (giovedì), Mercato dell’Olivar a Palma aperto più giorni a settimana, ottimo per frutta, pesce e prodotti locali.
- Lingue: si parla spagnolo e catalano (in versione maiorchina), ma l’inglese è molto diffuso nelle zone turistiche. In molti ristoranti troverai menu in diverse lingue.
- Documenti e informazioni di viaggio: se parti dall’Italia, prima di organizzare il viaggio è sempre una buona idea consultare il portale “Viaggiare Sicuri” del Ministero degli Esteri per eventuali aggiornamenti su documenti, salute e sicurezza.
- Clima e cosa mettere in valigia: in estate le temperature possono essere alte, soprattutto lontano dal mare: porta cappello, crema solare, borraccia e scarpe comode se prevedi di visitare siti archeologici o fare trekking nella Tramuntana.
Maiorca è un’isola dalle mille sfaccettature, capace di raccontare secoli di storia attraverso monumenti, città, villaggi e paesaggi naturali. Un viaggio qui non è solo una vacanza al mare, ma un’immersione in una cultura ricca e variegata: dalla preistoria talaiotica alle rovine romane, dai bagni arabi alle cattedrali gotiche, fino ai piccoli borghi della Tramuntana e ai mercati di paese.
Prenditi il tempo per costruire un itinerario che alterni visite culturali, natura e relax: una mattina tra le vie di Palma, un pomeriggio in spiaggia, una giornata tra Valldemossa e Deià, un’escursione nella Tramuntana o una visita alle Cuevas del Drach. In questo modo tornerai a casa con la sensazione di aver conosciuto davvero l’anima dell’isola, non solo le sue spiagge.








